순교자들이 외치는 소리 /Voice of Martyrs
대한민국이 아니었다면,
아니, 6.25로 대한민국이 아주 없어졌다면,
오늘의 우리가 사제가 될 수 있었으랴 !?
政客들도 존재불가능하고, 숨이라도 쉴 수 있었으랴?!
1948년 8월 15일, 대한민국 이 건국되지 아니하였다면 ?,
아니,1950년 6.25 동란으로, 우리 대한민국이 아주 없어졌다면 ?,
오늘의 우리 政客들이 지금 숨이라도 쉴 수 있으랴?!
오늘의 한국 성직자들이 지금 기도하며 찬송가를 부를 수 있으랴?!
명동 대성당까지도 흔적도 없이 사라져 없어졌을 것이다. !마치, 평양 주교좌대성당과 원산 주교좌대성당, 함흥 주교좌대성당, 등이 지금 사라지고, 잊혀졌듯이! 따라서, 오늘의 군.경과, 검.판사, 언론인들도, 지성인들도, 우리 신부, 목사, 스님들도,,,!!!
위대한 우리나라 대한민국이 없었다면, 아니, 6.25 때 우리나라 대한민국이 아주 없어졌다면, 우리가 천주교 사제들이 될 수 없었을 것이다.! 5만 여명의 북한 신도들이 지금은 전무하다시피하였다. 당시 15만 내외였던 남한 신도들이 지금 몇이나 숨어서 자신의 신앙을 숨기며 남아 있게 되었을까!?
1945년 해방 직 후까지만 해도 38선 이북 땅에 있던 50여 곳의 성당들이 그 즉시 모두 사라지고, 지금은 전무하다! 1950년 6.25를 전후하여 1 년 동안에 김수환 추기경 동창신부들 5명을 포함하여 사제들 82명과, 무수한 회장들 외에, 교구장 주교 급 성직자들 5명, 수녀들 35명, 일부 수사들과 대신학생들 29명, 모두 152명의 성직자 수도자들이 체포, 구속, 고문, 처형되어, 아직도 대부분 그 분들의 무덤도 모르고 있다.!
그 당시 남북한 성직자 수는 일부 선교사들을 포함하여 모두 310 여명에 불과 하였으니,
그 3 분지 1 의 주로 젊은 사제들이 순교하였고, 그 분들 중 80 여분의 시복이 지금 추진되고 있다.! 그런데 헌법상 신앙의 자유가 있다는 북한 지역에는 지금도 사제들의 자유 출입이나 거주가 불가능하다 ! 달라진 것이 없고, 참혹한 인명살상 공개적으로 계속되고 있다.어느 시대나 어느 나라나 종교와 [신앙의 자유]는 그 나라의 [인권 신장]을 알게 하는 척도다!!!
전쟁은 武官 군인들이 시작할 수 있는 것이 아니다. 그렇다고, 文官 정객들이 결정할 수 있는 것도 아니다. 그 나라 그 시대 그 국민들의 죄악이 너무 차고 넘치면, 국민들 스스로들이 자처하는 전란이라 하늘도 막지 못할 뿐이다.!
진실을 외면하고, 정의를 내버리며, 불의를 외치는 목소리들마다, "국민을 위하여, 국가를 위하여, 黨을 위하여, 民主化를 위하여! " 라는 함성이 천지를 진동시킬 듯 하지만, 적지 않은 목소리의 뿌리는 私慾에서 움이 터서 성장하고 있지 않는지!?
주 후 72년, 이스라엘을 점령하던, 당시 로마 대제국 최강의 제6 기마군단 Titus 장군이 예루살렘 성전을 파괴하면서, "하느님을 섬긴다는 이놈들아, 내가 바로 너희가 공경하는 [하느님의 도리깨]니라. 하느님의 도리깨 맛을 좀 보아라!"하며,<Flagellator dei, Ego sum !> 이라고 외쳤었다!!!
이 시대 우리는 하늘이 이슬처럼 내려주는 얼마나 많은 훌륭하고 위대한 義人들을 질투하고, 시기하며, 모함하고, 들볶아,핍박하며 처형하였는가? 正義는 眞實에서만 움이 트고 싹이 돋아 생장할 수 있으니, 허위로 덮힌 진실 위에서는 不義만이 正義의 옷을 입고, 옷에 매달고 있는 명패가 선풍기 바람에 흔들리며 펄럭이다가 떨어질 뿐이다.!
제 정신을 좀 차리자!!!- Msgr. Byon-
www.변기영몬시뇰사랑방.kr, ⇨ [순교자들이 외치는 소리]에서 퍼온 글. 바로가기 ⇨
교황님 말씀; 평화는 상호 파괴의 협박 위에서 수립되지 않으니, 정의와 총체적인 인간 발전 위에서 확립되어야!.,,Holy Father,,,.
프란치스코 교황님의 멧시지;
평화는 상호 파괴의 협박 위에 근거를 둘 수 없다.
평화는 정의와 총체적인 인간적 발전 위에 기초를 두어야만 합니다.,,,.
<핵무기 사용 금지에 관한 UN 회의에 보낸 교황님의 멧시지!>
La pace non può essere basata sulla "minaccia di distruzione reciproca",
ma deve fondarsi sulla "giustizia" e sullo "sviluppo umano integrale".
2017-03-28 Radio Vaticana
La pace non può essere basata sulla "minaccia di distruzione reciproca", ma deve fondarsi sulla "giustizia" e sullo "sviluppo umano integrale". Occorrono "strategie lungimiranti" e la "piena applicazione del Trattato di non proliferazione nella lettera e nello spirito". E’ la riflessione centrale del Messaggio che il Papa ha inviato alla Conferenza dell’Onu riunita fino a venerdì a New York, con lo scopo di negoziare uno strumento legalmente vincolante che porti ad eliminare totalmente le armi nucleari. Il servizio di Gabriella Ceraso:
“Un’etica e un diritto basati sulla minaccia della distruzione reciproca – e potenzialmente di tutta l’umanità – sono contraddittori con lo spirito stesso delle Nazioni Unite”. Il Papa lo sottolinea nel suo messaggio citando il Preambolo e il primo articolo della carta dell’Onu che indicano le “fondamenta della costruzione giuridica internazionale” ovvero “la pace, la soluzione pacifica delle controversie e lo sviluppo delle relazioni amichevoli tra le nazioni”.
Lavoriamo per un mondo senza armi nucleari: applichiamo i Trattati
Da qui l’incoraggiamento a chi a New York sta lavorando in questi giorni: impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, “applicando pienamente il Trattato di non proliferazione”, come disse lo stesso Papa all’Assemblea Generale della Nazioni Uniti il 25 settembre di due anni fa.
Da qui l’incoraggiamento a chi a New York sta lavorando in questi giorni: impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, “applicando pienamente il Trattato di non proliferazione”, come disse lo stesso Papa all’Assemblea Generale della Nazioni Uniti il 25 settembre di due anni fa.
Ma “perché porsi questo impegnativo e lungimirante obiettivo nell’attuale scenario internazionale” in cui prevale un clima di “conflittualità”, che è sia “causa che indicazione delle difficoltà che si riscontrano nel promuovere e rafforzare il processo di disarmo e di non proliferazione nucleari?”
Armamenti incapaci di rispondere alle sfide di oggi e pericolosi
Nel mondo “multipolare del XXI secolo”, fa notare il Papa, la deterrenza nucleare risulta non solo “inadeguata” a rispondere con efficacia alla principali minacce alla pace e alla sicurezza con le loro molteplici dimensioni “– il terrorismo, i conflitti asimmetrici, la sicurezza informatica, la povertà - ma ha anche “conseguenze umanitarie e ambientali catastrofiche”, “indiscriminate” e “incontrollabili”.
Nel mondo “multipolare del XXI secolo”, fa notare il Papa, la deterrenza nucleare risulta non solo “inadeguata” a rispondere con efficacia alla principali minacce alla pace e alla sicurezza con le loro molteplici dimensioni “– il terrorismo, i conflitti asimmetrici, la sicurezza informatica, la povertà - ma ha anche “conseguenze umanitarie e ambientali catastrofiche”, “indiscriminate” e “incontrollabili”.
Il Papa esprime inoltre la preoccupazione per lo spreco di risorse per il nucleare a scopo militare che potrebbero essere utilizzate per “priorità più significative”, tra cui anche l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Ma c’è anche da chiedersi “quanto sia sostenibile un equilibrio basato sulla paura”. Da qui il cuore della riflessione del Pontefice.
Il fondamento della pace non è la paura nè la falsa sicurezza, ma la giustizia
“Pace” e “stabilità” non possono essere fondate su un falso senso di sicurezza, sulla minaccia di una distruzione reciproca o di totale annientamento. La pace, sottolinea il Papa, “deve essere costruita sulla giustizia, sullo sviluppo umano integrale, sul rispetto dei diritti umani fondamentali, sulla custodia del creato, sulla partecipazione di tutti alla vita pubblica, sulla fiducia fra i popoli, sulla promozione di istituzioni pacifiche, sull’accesso all’educazione e alla salute, sul dialogo e sulla solidarietà”.
“Pace” e “stabilità” non possono essere fondate su un falso senso di sicurezza, sulla minaccia di una distruzione reciproca o di totale annientamento. La pace, sottolinea il Papa, “deve essere costruita sulla giustizia, sullo sviluppo umano integrale, sul rispetto dei diritti umani fondamentali, sulla custodia del creato, sulla partecipazione di tutti alla vita pubblica, sulla fiducia fra i popoli, sulla promozione di istituzioni pacifiche, sull’accesso all’educazione e alla salute, sul dialogo e sulla solidarietà”.
Servono strategie lungimiranti, dialogo condiviso, non isolazionismo
E’ per questo che “abbiamo bisogno di andare oltre la deterrenza nucleare”. Il Papa chiede alla comunità internazionale dunque l’adozione di “strategie lungimiranti” e il rifiuto di “approcci miopi” ai problemi di sicurezza nazionale e internazionale. Ma per il Pontefice la "sfida" e "l’imperativo morale e umanitario" di eliminare totalmente le armi nucleari, hanno bisogno anche di “una riflessione su un’etica della pace e della sicurezza cooperativa multilaterale che vada al di là della paura e dell’isolazionismo” prevalenti. Il “destino condiviso dell’umanità” richiede, afferma il Papa, di “rafforzare, con realismo il dialogo e costruire e consolidare meccanismi di fiducia e di cooperazione, capaci di creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari”.
E’ per questo che “abbiamo bisogno di andare oltre la deterrenza nucleare”. Il Papa chiede alla comunità internazionale dunque l’adozione di “strategie lungimiranti” e il rifiuto di “approcci miopi” ai problemi di sicurezza nazionale e internazionale. Ma per il Pontefice la "sfida" e "l’imperativo morale e umanitario" di eliminare totalmente le armi nucleari, hanno bisogno anche di “una riflessione su un’etica della pace e della sicurezza cooperativa multilaterale che vada al di là della paura e dell’isolazionismo” prevalenti. Il “destino condiviso dell’umanità” richiede, afferma il Papa, di “rafforzare, con realismo il dialogo e costruire e consolidare meccanismi di fiducia e di cooperazione, capaci di creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari”.
Un mondo senza armi nucleari non è fuori della nostra portata
Fiducia reciproca dunque, dialogo orientato al bene comune e “non verso la tutela di interessi velati o particolari” è quanto ribadisce Francesco, un “dialogo inclusivo” tra Stati, società civile, Organizzazioni e comunità religiose, che sia privo di “polarizzazioni “ e di “recriminazioni”. L’umanità, scrive il Papa, ha la “capacità di lavorare insieme, la capacità di guidare e dirigere la tecnologia", così come di "limitare il nostro potere", e di "metterli al servizio di un altro tipo di progresso: più umano, più sociale e più integrale”.
Fiducia reciproca dunque, dialogo orientato al bene comune e “non verso la tutela di interessi velati o particolari” è quanto ribadisce Francesco, un “dialogo inclusivo” tra Stati, società civile, Organizzazioni e comunità religiose, che sia privo di “polarizzazioni “ e di “recriminazioni”. L’umanità, scrive il Papa, ha la “capacità di lavorare insieme, la capacità di guidare e dirigere la tecnologia", così come di "limitare il nostro potere", e di "metterli al servizio di un altro tipo di progresso: più umano, più sociale e più integrale”.
Un mondo senza armi nucleari, conclude Francesco rivolto ancora ai partecipanti alla Conferenza dell’Onu su cui invoca la Benedizione dell’Onnipotente, è un “obiettivo di lungo periodo estremamente complesso”, ma “non è al di fuori della nostra portata”.
(Da Radio Vaticana) 입력 : 2017.03.29 오전 2:52:33
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교황님 말씀; 평화는 상호 파괴의 협박 위에서 수립되지 않으니, 정의와 총체적인 인간 발전 위에서 확립되어야!.,,Holy Father,,,.
프란치스코 교황님의 멧시지;
평화는 상호 파괴의 협박 위에 근거를 둘 수 없다.
평화는 정의와 총체적인 인간적 발전 위에 기초를 두어야만 합니다.,,,.
<핵무기 사용 금지에 관한 UN 회의에 보낸 교황님의 멧시지!>
La pace non può essere basata sulla "minaccia di distruzione reciproca",
ma deve fondarsi sulla "giustizia" e sullo "sviluppo umano integrale".
2017-03-28 Radio Vaticana
La pace non può essere basata sulla "minaccia di distruzione reciproca", ma deve fondarsi sulla "giustizia" e sullo "sviluppo umano integrale". Occorrono "strategie lungimiranti" e la "piena applicazione del Trattato di non proliferazione nella lettera e nello spirito". E’ la riflessione centrale del Messaggio che il Papa ha inviato alla Conferenza dell’Onu riunita fino a venerdì a New York, con lo scopo di negoziare uno strumento legalmente vincolante che porti ad eliminare totalmente le armi nucleari. Il servizio di Gabriella Ceraso:
“Un’etica e un diritto basati sulla minaccia della distruzione reciproca – e potenzialmente di tutta l’umanità – sono contraddittori con lo spirito stesso delle Nazioni Unite”. Il Papa lo sottolinea nel suo messaggio citando il Preambolo e il primo articolo della carta dell’Onu che indicano le “fondamenta della costruzione giuridica internazionale” ovvero “la pace, la soluzione pacifica delle controversie e lo sviluppo delle relazioni amichevoli tra le nazioni”.
Lavoriamo per un mondo senza armi nucleari: applichiamo i Trattati
Da qui l’incoraggiamento a chi a New York sta lavorando in questi giorni: impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, “applicando pienamente il Trattato di non proliferazione”, come disse lo stesso Papa all’Assemblea Generale della Nazioni Uniti il 25 settembre di due anni fa.
Da qui l’incoraggiamento a chi a New York sta lavorando in questi giorni: impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, “applicando pienamente il Trattato di non proliferazione”, come disse lo stesso Papa all’Assemblea Generale della Nazioni Uniti il 25 settembre di due anni fa.
Ma “perché porsi questo impegnativo e lungimirante obiettivo nell’attuale scenario internazionale” in cui prevale un clima di “conflittualità”, che è sia “causa che indicazione delle difficoltà che si riscontrano nel promuovere e rafforzare il processo di disarmo e di non proliferazione nucleari?”
Armamenti incapaci di rispondere alle sfide di oggi e pericolosi
Nel mondo “multipolare del XXI secolo”, fa notare il Papa, la deterrenza nucleare risulta non solo “inadeguata” a rispondere con efficacia alla principali minacce alla pace e alla sicurezza con le loro molteplici dimensioni “– il terrorismo, i conflitti asimmetrici, la sicurezza informatica, la povertà - ma ha anche “conseguenze umanitarie e ambientali catastrofiche”, “indiscriminate” e “incontrollabili”.
Nel mondo “multipolare del XXI secolo”, fa notare il Papa, la deterrenza nucleare risulta non solo “inadeguata” a rispondere con efficacia alla principali minacce alla pace e alla sicurezza con le loro molteplici dimensioni “– il terrorismo, i conflitti asimmetrici, la sicurezza informatica, la povertà - ma ha anche “conseguenze umanitarie e ambientali catastrofiche”, “indiscriminate” e “incontrollabili”.
Il Papa esprime inoltre la preoccupazione per lo spreco di risorse per il nucleare a scopo militare che potrebbero essere utilizzate per “priorità più significative”, tra cui anche l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Ma c’è anche da chiedersi “quanto sia sostenibile un equilibrio basato sulla paura”. Da qui il cuore della riflessione del Pontefice.
Il fondamento della pace non è la paura nè la falsa sicurezza, ma la giustizia
“Pace” e “stabilità” non possono essere fondate su un falso senso di sicurezza, sulla minaccia di una distruzione reciproca o di totale annientamento. La pace, sottolinea il Papa, “deve essere costruita sulla giustizia, sullo sviluppo umano integrale, sul rispetto dei diritti umani fondamentali, sulla custodia del creato, sulla partecipazione di tutti alla vita pubblica, sulla fiducia fra i popoli, sulla promozione di istituzioni pacifiche, sull’accesso all’educazione e alla salute, sul dialogo e sulla solidarietà”.
“Pace” e “stabilità” non possono essere fondate su un falso senso di sicurezza, sulla minaccia di una distruzione reciproca o di totale annientamento. La pace, sottolinea il Papa, “deve essere costruita sulla giustizia, sullo sviluppo umano integrale, sul rispetto dei diritti umani fondamentali, sulla custodia del creato, sulla partecipazione di tutti alla vita pubblica, sulla fiducia fra i popoli, sulla promozione di istituzioni pacifiche, sull’accesso all’educazione e alla salute, sul dialogo e sulla solidarietà”.
Servono strategie lungimiranti, dialogo condiviso, non isolazionismo
E’ per questo che “abbiamo bisogno di andare oltre la deterrenza nucleare”. Il Papa chiede alla comunità internazionale dunque l’adozione di “strategie lungimiranti” e il rifiuto di “approcci miopi” ai problemi di sicurezza nazionale e internazionale. Ma per il Pontefice la "sfida" e "l’imperativo morale e umanitario" di eliminare totalmente le armi nucleari, hanno bisogno anche di “una riflessione su un’etica della pace e della sicurezza cooperativa multilaterale che vada al di là della paura e dell’isolazionismo” prevalenti. Il “destino condiviso dell’umanità” richiede, afferma il Papa, di “rafforzare, con realismo il dialogo e costruire e consolidare meccanismi di fiducia e di cooperazione, capaci di creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari”.
E’ per questo che “abbiamo bisogno di andare oltre la deterrenza nucleare”. Il Papa chiede alla comunità internazionale dunque l’adozione di “strategie lungimiranti” e il rifiuto di “approcci miopi” ai problemi di sicurezza nazionale e internazionale. Ma per il Pontefice la "sfida" e "l’imperativo morale e umanitario" di eliminare totalmente le armi nucleari, hanno bisogno anche di “una riflessione su un’etica della pace e della sicurezza cooperativa multilaterale che vada al di là della paura e dell’isolazionismo” prevalenti. Il “destino condiviso dell’umanità” richiede, afferma il Papa, di “rafforzare, con realismo il dialogo e costruire e consolidare meccanismi di fiducia e di cooperazione, capaci di creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari”.
Un mondo senza armi nucleari non è fuori della nostra portata
Fiducia reciproca dunque, dialogo orientato al bene comune e “non verso la tutela di interessi velati o particolari” è quanto ribadisce Francesco, un “dialogo inclusivo” tra Stati, società civile, Organizzazioni e comunità religiose, che sia privo di “polarizzazioni “ e di “recriminazioni”. L’umanità, scrive il Papa, ha la “capacità di lavorare insieme, la capacità di guidare e dirigere la tecnologia", così come di "limitare il nostro potere", e di "metterli al servizio di un altro tipo di progresso: più umano, più sociale e più integrale”.
Fiducia reciproca dunque, dialogo orientato al bene comune e “non verso la tutela di interessi velati o particolari” è quanto ribadisce Francesco, un “dialogo inclusivo” tra Stati, società civile, Organizzazioni e comunità religiose, che sia privo di “polarizzazioni “ e di “recriminazioni”. L’umanità, scrive il Papa, ha la “capacità di lavorare insieme, la capacità di guidare e dirigere la tecnologia", così come di "limitare il nostro potere", e di "metterli al servizio di un altro tipo di progresso: più umano, più sociale e più integrale”.
Un mondo senza armi nucleari, conclude Francesco rivolto ancora ai partecipanti alla Conferenza dell’Onu su cui invoca la Benedizione dell’Onnipotente, è un “obiettivo di lungo periodo estremamente complesso”, ma “non è al di fuori della nostra portata”.
(Da Radio Vaticana) 입력 : 2017.03.29 오전 2:52:33
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입력 : 2017.03.17 오전 11:21:54
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