교황님, 교황청 직원들에게 금년 성탄 인사 말씀 중에 우리 교히의 매우 냉엄한 반성을 촉구하는 엄정한 말씀을 하셨다. Nuovi Neroni opprimono oggi i cristiani /
Pope Francis exchanges Christmas greetings with the Roman Curia.
교황님께서는, 2018년 성탄절을 맞아, 교황청 직원들에게, 냉엄한 과거 반성을 말씀하셨다.
Pope to Curia: ‘Grave scandals in Church, but light stronger than darkness'
Pope Francis blesses members of the Roman Curia (Vatican Media)
Pope to Curia: ‘Grave scandals in Church, but light stronger than darkness'
By Devin Watkins
Pope Francis exchanged Christmas greetings with members of the Roman Curia on Friday, taking the occasion to explore the joys and afflictions facing the Catholic Church in this particular moment.
Church on path of renewal
“Christmas”, the Holy Father said, “fills us with joy and makes us certain that no sin will ever be greater than God’s mercy”. He took St. Paul’s words to the Romans (13:12) as his focus: “The night is far gone, the day is near. Let us then lay aside the works of darkness and put on the armour of light.”
The Pope warned that being Christian “does not mean acting like an élite group who think they have God in their pocket”. He said the Church always walks a path of penance and renewal and is “at once holy and always in need of purification”.
Afflictions
Turning to the afflictions facing the Church, Pope Francis said she “has been buffeted by strong winds and tempests” this year. Some people, he said, have been disheartened by news reports and have abandoned the Church. Others have attacked her out of fear or personal interest, while others express “glee at seeing her hard hit.” But others, he said, remain faithful.
First, the Holy Father noted the afflictions immigrants face, including poverty, violence, and brutality in their home countries, as well as fear and prejudice in their host countries. Many other Christians face persecution, he added, “yet they continue courageously to embrace death rather than deny Christ.”
Abuse
Pope Francis then spoke at length about the “scourges of abuse and infidelity”.
“The Church has for some time been firmly committed to eliminating the evil of abuse, which cries for vengeance to the Lord, to the God who is always mindful of the suffering experienced by many minors because of clerics and consecrated persons: abuses of power and conscience and sexual abuse.”
Abusers are more afraid of being found out than of “God or His judgment”, he said. “The sins and crimes of consecrated persons are further tainted by infidelity and shame; they disfigure the countenance of the Church and undermine her credibility.”
Pope Francis emphatically said the Church “will spare no effort to do all that is necessary to bring to justice whosoever has committed such crimes.” He pointed to the February meeting of presidents of Bishops’ Conferences on the protection of minors, saying “the Church will restate her resolve to pursue unstintingly the path of purification.” The event will seek to turn past mistakes into “opportunities for eliminating this scourge” of sexual abuse.
The Pope said some people accuse the media of ignoring abuse in wider society and of seeking to give the “false impression” that it only affects the Catholic Church. For his part, Pope Francis offered his “heartfelt thanks” to journalists “who were honest and objective and sought to unmask these predators and to make their victims’ voices heard.”
“The greater scandal in this matter is that of cloaking the truth,” he said.
The Holy Father appealed to members of the Roman Curia to help the Church “in her difficult task of recognizing real from false cases, accusations from slander, grievances from insinuations, gossip from defamation.” He also begged those who abuse minors to convert and to hand themselves “over to human justice, and prepare for divine justice.”
Infidelity
Another affliction Pope Francis listed is “the infidelity of those who betray their vocation” and “hide behind good intentions in order to stab their brothers and sisters in the back and to sow weeds, division, and bewilderment.” He said they resemble Judas Iscariot who betrayed Jesus but did not repent, as they find intellectual and spiritual excuses to continue on their “path to perdition”.
All of us, said the Pope, have the duty to fight spiritual corruption.
Joys
Pope Francis then turned to the many joys of the past year. He praised the Synod of Bishops on young people, progress made to reform the Curia, efforts towards clarity and transparency in the Vatican’s financial affairs, and a new Decree on labour in the Vatican.
He also spoke approvingly of the 19 recently beatified martyrs of Algeria, the many faithful added to the Church in Baptism, and the witness of young people who dedicate their lives to service in the consecrated life and priesthood.
Pope Francis made special mention of the Church’s many ministers who “daily live their calling in fidelity, silence, holiness, and self-denial.” Speaking especially of parish priests, the Holy Father said they are ignored by the mass media, “but were it not for them, darkness would reign.”
Finally, Pope Francis invited the members of the Roman Curia to open their hearts to Jesus Christ, “the light of goodness that conquers evil”.
“Christmas,” the Pope concluded, “gives us the certainty that God’s light will continue to shine, despite our human misery” and that “the Church will emerge from these tribulations all the more beautiful, purified, and radiant.”
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Il Papa alla Curia: gravi scandali nella Chiesa ma la luce è più forte delle tenebre
Debora Donnini - Città del Vaticano
All’inizio e alla fine del suo discorso alla Curia Romana per lo scambio di auguri, il Papa sottolinea che “il Natale dà la prova che i gravi mali commessi da taluni non potranno mai offuscare tutto il bene che la Chiesa compie gratuitamente nel mondo” perché il Natale ricorda, ogni anno, che la luce di Dio continuerà a brillare “nonostante la nostra miseria umana” e che “tutti i peccati, le cadute e il male commesso da alcuni figli della Chiesa non potranno mai oscurare la bellezza del suo volto” anzi provano che la sua forza è in Gesù Cristo, Salvatore del mondo. “Nel mondo turbolento, la barca della Chiesa quest’anno ha vissuto e vive momenti difficili”, investita da tempeste e uragani: alcuni hanno perso fiducia in essa e hanno iniziato ad abbandonarla, altri “per paura, per interesse, per secondi fini, hanno cercato di percuotere il suo corpo aumentandone le ferite; altri non nascondono la loro soddisfazione nel vederla scossa”. Molti però continuano ad aggrapparsi con la certezza che "le porte degli inferi non prevarranno contro di essa". Nessun atto umano, infatti, può impedire all’alba della luce divina di rinascere nel cuore degli uomini. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Forte impegno della Chiesa a consegnare alla giustizia chi ha commesso abusi
Al centro del discorso vengono declinate quelle difficoltà interne che “rimangono quelle più dolorose e distruttive”. Francesco, quest’anno, si sofferma molto sul tema degli abusi sessuali compiuti nei confronti di minori da parte di membri del clero ma anche su quelli di coscienza e di potere. Da diversi anni – ricorda – la Chiesa è impegnata seriamente a “sradicare il male degli abusi”, che grida vendetta al Signore, che non dimentica mai la sofferenza vissuta da molti minori a causa di chierici e persone consacrate. La Chiesa – promette - farà tutto il necessario per consegnare alla giustizia chi ha commesso abusi perché anche oggi, come accadde al re Davide, ci sono “unti del Signore” che abusano approfittando del proprio potere e compiono “abomini” continuando ad esercitare il proprio ministero come se nulla fosse e così lacerano il corpo della Chiesa causando scandali. E “spesso – nota – dietro la loro semisurata gentilezza“ e “angelica faccia” nascondono spudoratamente un lupo atroce . La Chiesa è anche “vittima di questa infedeltà” e di “questi veri e propri reati di peculato”.
Cari fratelli e sorelle, sia chiaro che dinanzi a questi abomini la Chiesa non si risparmierà nel compiere tutto il necessario per consegnare alla giustizia chiunque abbia commesso tali delitti. La Chiesa non cercherà mai di insabbiare o sottovalutare nessun caso. È innegabile che alcuni responsabili, nel passato, per leggerezza, per incredulità, per impreparazione, per inesperienza - dobbiamo giudicare il passato con l'ermeneutica del passato - o per superficialità spirituale e umana hanno trattato tanti casi senza la dovuta serietà e prontezza. Ciò non deve accadere mai più. Questa è la scelta e la decisione di tutta la Chiesa.
Il suo sguardo è rivolto all’incontro di febbraio, in Vaticano, con i presidenti della Conferenze episcopali di tutto il mondo per affrontare gli abusi sessuali commessi sui minori da parte di membri del clero, nel quale si cercherà di trasformare gli errori commessi in opportunità “per sradicare questa piaga non solo dal corpo della Chiesa ma anche da quello della società”:
Infatti, se questa gravissima calamità è arrivata a colpire alcuni ministri consacrati, ci si domanda: quanto essa potrebbe essere profonda nelle nostre società e nelle nostre famiglie? La Chiesa dunque non si limiterà a curarsi, ma cercherà di affrontare questo male che causa la morte lenta di tante persone, al livello morale, psicologico e umano.
Grazie ai media che con onestà hanno smascherato i lupi
All’interno della Chiesa – nota ancora il Papa – alcuni hanno accusato certi operatori della comunicazione di ignorare la stragrande maggioranza dei casi di abusi, che non sono commessi dai chierici della Chiesa - le statistiche parlano di più del 95% - , e di voler intenzionalmente dare una falsa immagine: come se “questo male avesse colpito solo la Chiesa Cattolica”. Invece il Papa ringrazia vivamente quegli operatori dei media che “sono stati onesti e oggettivi” e “hanno cercato di smascherare questi lupi e di dare voce alle vittime”, perché anche se si trattasse di un solo caso - “già di per sé una mostruosità” - la Chiesa chiede di portarlo alla luce: lo scandalo più grande in questa materia è di coprire la verità, sottolinea.
Appello agli abusatori: consegnatevi alla giustizia umana, preparatevi alla giustizia divina
Prendendo spunto dalla figura del re Davide e del suo allontanarsi da Dio peccando con Betsabea, moglie di Uria - che poi fa addirittura uccidere - il Papa ricorda che fu l’incontro di Davide con il profeta Natan a far comprendere al re di Israele la gravità del suo peccato. Oggi “abbiamo bisogno” di “nuovi Natan” che aiutino “i tanti Davide” a svegliarsi da una vita perversa:
“Per favore – chiede accorato il Papa - aiutiamo la Santa Madre Chiesa” a riconoscere e distinguere “le accuse dalle calunnie”. “Un compito assai difficile - nota - in quanto i veri colpevoli sanno nascondersi scrupolosamente, al punto che tante mogli, madri e sorelle non riescono a scoprirli nelle persone più vicine: mariti, padrini, nonni, zii, fratelli, vicini, maestri...” e anche le vittime “ben scelte dai loro predatori, spesso preferiscono il silenzio e addirittura, in balia della paura, diventano sottomesse alla vergogna e al terrore di essere abbandonate”.
A quanti abusano dei minori vorrei dire: convertitevi e consegnatevi alla giustizia umana, e preparatevi alla giustizia divina, ricordandovi delle parole di Cristo: «Chi scandalizzerà anche uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!»
Nuovi Neroni opprimono oggi i cristiani
Tra le afflizioni, oltre a quella degli abusi, c'è quella dei migranti che incontrano la morte o trovano le porte chiuse, quella di persone e bambini che muoiono ogni giorno per mancanza di acqua o cibo, la violenza contro i deboli e le donne, le guerre dichiarate e non, il sangue innocente versato ogni giorno, le persone torturate nelle stazioni di polizia, nelle carceri o nei campi profughi. Questa è, poi, anche una nuova epoca di martiri come con la crudele persecuzione dell’Impero romano, che non conosce fine:
Nuovi Neroni nascono continuamente per opprimere i credenti, soltanto per la loro fede in Cristo. Nuovi gruppi estremisti si moltiplicano prendendo di mira le chiese, i luoghi di culto, i ministri e i semplici fedeli. Nuovi e vecchi circoli e conventicole vivono nutrendosi di odio e ostilità verso Cristo, la Chiesa e i credenti. Quanti cristiani vivono ancora oggi sotto il peso della persecuzione, dell’emarginazione, della discriminazione e dell’ingiustizia in tante parti del mondo! Continuano, tuttavia, coraggiosamente ad abbracciare la morte per non negare Cristo. Quanto è difficile, ancora oggi, vivere liberamente la fede in tante parti del mondo ove manca la libertà religiosa e la libertà di coscienza!
Dall’altra parte il Papa ricorda anche “l’esempio eroico dei martiri e dei numerosissimi buoni samaritani”: giovani, famiglie, movimenti caritativi e di volontariato, fedeli e consacrati. Tutto questo però – evidenzia – non fa scordare “la contro-testimonianza e gli scandali di alcuni figli e ministri della Chiesa”.
C'è chi tradisce la vocazione seminando zizzania nella Chiesa
Fra le afflizioni, il Papa richiama anche l’infedeltà di coloro che tradiscono la loro vocazione, coloro che “si nascondo dietro buone intenzioni per pugnalare i loro fratelli e seminare zizzania, divisione e sconcerto”: “persone che trovano sempre giustificazioni, perfino logiche e spirituali, per continuare a percorrere indisturbati la strada della perdizione”. Ma il Papa constata che questa non è una novità nella Chiesa. Ne parlava anche sant’Agostino le cui parole sulla zizzania anche sulle cattedre episcopali, ricordano il proverbio: "la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni” perché “il Grande Accusatore” è proprio colui che divide portando i figli a dubitare. “In realtà – prosegue - dietro questi seminatori di zizzania si trovano quasi sempre le trenta monete d’argento”. E qui il Papa cita la figura di Giuda Iscariota. Il re Davide e Giuda, “icone dei peccati" compiuti da persone elette e consacrate, uniti nella gravità del peccato, che però si distinguono nella conversione: uno si pentì, l’altro si suicidò. Quindi, il Papa invita tutti a “combattere ogni corruzione spirituale” dove alla fine tutto sembra lecito: l’inganno, la calunnia e tante sottili forme di autoreferenzialità.
Sono tanti i testimoni silenziosi del Vangelo
Nel discorso del Papa trovano posto poi anche le gioie di quest'anno come il Sinodo dedicato ai giovani, i passi di riforma della Curia. In proposito dice: "Tanti si domandano quando finirà? Non finirà mai, ma i passi sono buoni". E ancora fra le gioie ricorda i lavori di chiarimento e trasparenza nell’economia, i nuovi Beati e Santi “pietre preziose" che irradiano nel mondo speranza, come i 19 martiri d’Algeria. E ancora l’alto numero di chi riceve il Battesimo, chi riabbraccia la fede e i genitori che la trasmettono ai figli così come i vescovi, i consacrati e i sacerdoti che vivono la loro vocazione in silenzio e santità. Persone che lavorano a favore degli ultimi, senza cercare le prime pagine dei giornali o di occupare i primi posti, e anche i parroci, persone dimenticate dai mass media ma senza le quali regnerebbe il buio.
Natale: aprire il cuore alla vera luce, Cristo
Infine, il Papa sottolinea che la forza di qualsiasi Istituzione risiede non nell’essere composta da uomini perfetti – cosa impossibile – ma “nella sua volontà di purificarsi continuamente”. Il suo invito è, quindi, quello di aprire il cuore alla vera luce, Cristo, la luce del bene e dell’amore che vince male e odio e sconfigge la morte. Nel Natale Dio, grande, si fa piccolo come ricordava san Macario il Grande, padre del deserto egiziano del IV secolo. “E in questa dialettica, grande è piccolo: c’è la tenerezza di Dio”. Il Natale dona quindi la certezza che la Chiesa uscirà da queste tribolazioni ancora più bella:
Il Natale dà la certezza che la vera forza della Chiesa e del nostro lavoro giornaliero - tante volte nascosto, come quello della Curia, dove ci sono dei santi! - tante volte nascosto, sta nello Spirito Santo che la guida e la protegge attraverso i secoli, trasformando perfino i peccati in occasioni di perdono, le cadute in occasioni di rinnovamento, il male in occasione di purificazione e vittoria. Grazie tante e Buon Natale a tutti!
Il regalo del Papa: un compendio di teologia ascetica e mistica
Anche quest'anno il Papa fa poi un regalo: si tratta di un classico, un Compendio di teologia ascetica e mistica di Tanquerey, nella recente edizione elaborata da Mons. Libanori, vescovo ausiliare di Roma, e da padre Forlai, padre spirituale del Seminario di Roma. Non si tratta di leggerlo dall'inizio alla fine ma di "cercare nell’indice questa virtù, questo atteggiamento". "Ci farà bene - conclude - per la riforma di ognuno di noi e la riforma della Chiesa. È per voi!"
Msgr. Byon - 2018. 12. 21. From News.VA.-