오늘(2016. 11. 2.) 위령의 날 오후 4시(로마시간), 프란치스코 교황님께서는 Prima Porta에 있는 로마시의 공동묘지를 찾아 순례하시며, 먼저 세상을 떠난 모든 교우들을 위하여 미사를 올리시며 글을 남기셨읍니다.
"아무도 기억해주지 않는, 이미 세상을 떠난 이들을 기억하며 기도를 올립시다 !"
지난 해에도, 망자들의 "안식처(koimētḕrion)" 를 찾으시고, 묘지에서 "쉬고 있는 있는 교우들은 아주 죽은 것이 아니고, 잠들어 쉬고 있는 것이며, 다시 깨어나 영원히 안식하기를 기다리고 있음"을 말씀하셨다.
* 이 고달픈 인생 길을 걸어가면서, 위령의 달에, 위령의 날에, 우리도 영원한 안식을 기다리며, 잠시 쉬는 운명의 날을 맞이할 것임을 잊지 말자.
누군가 일찌기 이런 말을 하였었지. "이 세상에서 가장 불쌍한 여인은 병든 여인! 병든 여인보다 더 불쌍한 여인은 죽은 여인! 죽은 여인 보다 더 불쌍한 여인은 아주 잊혀진 여인!"이라고. 우리는 먼저 간 잊혀진 모든 이들을 기억하며 천주님께 한마디 기도를 바치는데 인색하지 말자! 우리 모두가 앞서거니, 뒤서거니, 하며, 부지런히 산다는 것이, 부지런히 죽음의 길을 가고 있는 것이 아니냐? 죽음을 견디고 참가는 것으로 겨우 삶을 이어가고 있지 않는가?(忍死延生- 1801년 순교자 알렉시오 황사영 진사가 박해를 피하여 들어간 배론 옹기 굴 속에서 북경 주교님에게 애절한 탄원서,帛書를 쓰면서, 말미에 가서 당시의 조선 교우들의 실상을 알리는 표현!-) Msgr. Byon
이하 오늘 교황님 말씀에 관한 보도 기사 원문;
Papa: preghiamo anche per i defunti che nessuno ricorda
2016-11-02 Radio Vaticana
Oggi, 2 novembre, alle ore 16, il Papa celebrerà la Messa per la Commemorazione di tutti i fedeli defunti presso il cimitero romano di Prima Porta. In un tweet Francesco scrive: “Con fede sostiamo presso le tombe dei nostri cari, pregando anche per i defunti che nessuno ricorda”. Il servizio di Sergio Centofanti:
In tanti si recano in questi giorni al cimitero, una parola greca (koimētḕrion) che significa “luogo del riposo”. Riposo, non morte definitiva, perché in attesa del risveglio finale. “È bello pensare – ha detto Papa Francesco nel novembre di due anni fa - che sarà Gesù stesso a risvegliarci. Gesù stesso ha rivelato che la morte del corpo è come un sonno dal quale Lui ci risveglia. Con questa fede sostiamo – anche spiritualmente – presso le tombe dei nostri cari, di quanti ci hanno voluto bene e ci hanno fatto del bene”. La Scrittura ci dice che “sono nelle mani di Dio”, che sono mani “misericordiose”, mani “piagate” d’amore perché accolgono anche i nostri peccati. “Non per caso Gesù ha voluto conservare le piaghe nelle sue mani per farci sentire la sua misericordia. E questa è la nostra forza, la nostra speranza”. “È Lui che ci salva, è Lui che alla fine della nostra vita ci porta per mano come un papà, proprio in quel Cielo dove sono i nostri” cari.
Il Papa invita anche a ricordare quelli che nessuno ricorda: “le vittime delle guerre e delle violenze; tanti ‘piccoli’ del mondo schiacciati dalla fame e dalla miseria”, i fratelli e le sorelle “uccisi perché cristiani; e quanti hanno sacrificato la vita per servire gli altri”.
“La tradizione della Chiesa – afferma il Papa - ha sempre esortato a pregare per i defunti, in particolare offrendo per essi la Celebrazione eucaristica: essa è il miglior aiuto spirituale che noi possiamo dare alle loro anime, particolarmente a quelle più abbandonate”.
“Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi – sottolinea - sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti”, all’incontro gioioso con Dio, con la bellezza, la bontà, la tenerezza, l’amore pieno: “Questa certezza conferisce un senso nuovo e pieno alla vita terrena e ci apre alla speranza per la vita oltre la morte”.
(Da Radio Vaticana)